(Fonte Ubitennis) Ad annunciarlo è stato il torneo stesso tramite un tweet, che riportava anche una nota dello stesso Murray. “Sono davvero emozionato di tornare a giocare per la prima volta dopo l’intervento. Il Queen’s è sempre stato un posto speciale per me ed è il luogo perfetto per il mio ritorno. Qui ho vinto il mio primo match ATP, il mio primo torneo in Gran Bretagna e sull’erba. In assoluto è stato il torneo dove ho avuto più successo (5 titoli). Non sono ancora pronto per tornare in singolare, ma sono senza dolore da qualche mese. Ho fatto buoni progressi in allenamento e questo è il prossimo passo sulla via del ritorno nel circuito“.
Cautamente ottimista lo scozzese. L’operazione chirurgica all’anca dopo l’Australian Open e dopo i consigli di Bob Bryan (anch’egli operato), sembra aver dato nuova linfa a Murray. A inizio anno Andy aveva dichiarato in un intervista al The Times London che uno dei suoi sogni è quello di poter giocare fino a che la maggiore delle sue figlie (Sophia) non sarà in grado di vederlo. “Mi piacerebbe davvero. Questa è una delle cose che mi motiva a continuare a giocare“. Forse il match perso in cinque set contro Roberto Bautista Agut a Melbourne non rimarrà il suo canto del cigno.
Sono ormai cronaca quotidiana interventi di chirurgia dell’anca di personaggi famosi come attori o addirittura sportivi professionisti come il tennista Andy Murray. Si sta di conseguenza diffondendo il concetto che oggi sia possibile ritornare ad assaporare una vita piena e ricca di movimento una volta superata la terribile fase del dolore che accompagna la malattia dell’anca.
Effettivamente oggi si può dire che grazie a nuove tecnologie e materiali dedicati ed inoltre all’evoluzione della chirurgia mininvasiva anteriore, le patologie dell’anca trovano nella soluzione protesica, la risposta che soddisfa appieno la stragrande maggioranza delle richieste di una nuova generazione di pazienti sempre più giovani ed esigenti.