Anche con una protesi d’anca è possibile continuare a correre. Sono ormai moltissimi i runners che per problemi di artrosi all’anca devono sottoporsi ad un intervento d’impianto di una protesi.
Le cause non dipendono esclusivamente dall’usura relativa all’attività specifica della corsa, ma spesso sono legate a fattori di predisposizione genetica.
L’attività sportiva agonistica contribuisce sicuramente ad un maggiore stress per l’articolazione ma particolari conformazioni anatomiche dell’anca possono accelerare rapidamente il consumo delle cartilagini degenerando in una grave artrosi.

Normalmente il paziente mostra un’anca rigida. Il dolore è localizzato a livello dell’inguine spesso scambiato per pubalgia. Una radiografia del bacino generalmente è sufficiente per la diagnosi.
In genere i primi sintomi sono sopportabili ed il runner continua ad allenarsi senza particolari difficoltà. Se nel programma di allenamento il runner inserisce sport a basso impatto per le anche come nuoto e ciclismo, la corsa potrà ancora al ungo a far parte del proprio programma di esercizio.
Ma in ogni caso l’artrosi dell’anca non è un processo reversibile, può essere solo rallentato ma nella maggior parte dei casi primo poi finisce per necessitare l’intervento chirurgico di sostituzione protesica.
Protesi d’anca con accesso mininvasivo anteriore
La protesizzazione dell’anca è uno degli interventi chirurgici ortopedici che negli anni ha avuto la maggior evoluzione, grazie all’impiego di nuovi materiali e alla introduzione dell‘accesso mininvasivo anteriore.
Esso garantisce un più rapido recupero post operatorio poiché permette al chirurgo di lavorare tra i muscoli e i tessuti senza inciderli o staccarli mantenendoli integri. Ciò porta ad un minore dolore muscolare ed una immediata ripresa della funzionalità dell’articolazione.
Spesso i pazienti chiedono quale sia la terapia di riabilitazione post-operatoria relativa all’accesso anteriore mininvasivo e successivamente quali possano essere le attivà sportive compatibili o più semplicemente entro quali limiti si possa praticare del movimento.
Dopo un intervento all’anca effettuato con accesso mininvasivo anteriore, grazie all’assenza del dolore che caratterizzava l’artrosi e ad una ritrovata articolarità i pazienti tornano gradualmente al movimento semplicemente la ricominciando a camminare, a muoversi liberamente come un tempo.
Le caratteristiche peculiari dell’accesso mininvasivo anteriore, ovvero passare il tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento poiché l’assenza di danno muscolare consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente alla ripresa del movimento senza ostacolarne il processo grazie all’assenza di dolore.
Non sarà necessario limitare alcuni movimenti per evitare il rischio di lussazioni poiché grazie alla integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca questo pericolo non esiste.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul lato anteriore, previene questa evenienza poiché nei movimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
LA PROTESI D’ANCA MININVASIVA ANTERIORE A ROMA DAL 2003
“Passare tra i muscoli senza inciderli o staccarli”

Per il Dr. Cammarano ed il Dr. De Peppo la protesica d’anca con accesso mininvasivo anteriore è una realtà suffragata da migliaia di pazienti operati con successo.
Primi in Italia ad utilizzarla sin dal 2003
Prima in Italia per numero di pazienti operati
Primo centro di riferimento in Italia dal 2003
Chirurgia mini invasiva, nuove tecnologie ed una grande esperienza maturata in tanti anni di casi comportano vantaggi concreti. Vieni a conoscerli di persona.

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La più grande casistica in Italia
“PASSARE TRA I MUSCOLI SENZA INCIDERLI O STACCARLI”
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