Da uno studio pubblicato sul The Journal of Bone and Joint Surgery (JBJS), ha evidenziato le complicazioni relativamente rare ma potenzialmente catastrofiche dal fallimento di protesi a stelo modulare comunemente usate nella chirurgia protesica dell’anca.
La comunità scientifica attualmente ritiene che i vantaggi ottenuti dalla modularità siano superiori ai rischi, ma questo studio solleva ancora una volta la questione del rischio-beneficio. La decisione di pubblicare questo lavoro è stata presa grazie a un caso clinico pubblicato sul JBJS dal professor R. Presley Swann chirurgo presso la Mayo Clinic nell’agosto 2015. Si tratta di tre pazienti che hanno subito una completa dissociazione testa-collo modulare da sette a quattordici anni dopo l’impianto di una protesi d’anca a componenti modulari.
I fallimenti di questo tipo sugli impianti modulari rappresentano un’opportunità unica per medici e l’industria ortopedica di lavorare insieme per condurre studi multicentrici al fine di capire meglio e prevenire questi esiti rari ma gravi.
“La pubblicazione di questi studi ci aiuta a compiere la nostra missione di servire la comunità ortopedica”, ha commentato Marc Swiontkowski, MD, Editor per JBJS. “Identificare queste eventualità ci permette di scoprire se questi episodi sono in relazione tra loro oppure no e valutare di conseguenza azioni correttive da compiere in collaborazione con le aziende del settore”.