
Nel corso degli ultimi anni l’evoluzione dei materiali le nuove tecnologie assieme ai nuovi accessi chirurgici mininvasivi hanno fatto grandi passi in avanti mettendo a disposizione del paziente e del chirurgo nuove soluzioni.
Uno degli argomenti più trattati dalla comunità scientifica è il sistema di accoppiamento protesico tra femore e acetabolo. Così come avviene per l’osso con l’artrosi, anche per la protesi d’anca il punto sottoposto a maggiore stress meccanico è proprio tra le due superfici di contatto della testa del femore e della cavità acetabolare.

Il consumo precoce delle componenti di sostituzione protesica è da sempre il pericolo numero uno e la ricerca di nuovi materiali e soluzioni rappresenta l’arma per combatterlo. La scienza che si occupa di questo problema, ovvero dello studio degli attriti, è la tribologia.
Quindi le soluzioni di cui si occupa rappresentano i materiali e i sistemi di accoppiamento a disposizione del chirurgo relativamente alla protesi d’anca che sta utilizzando. Attualmente vengono utilizzate principalmente tre tipi di soluzioni.
Ceramica con polietilene


In questo tipo di accoppiamento la testa è in ceramica e l’inserto (cioè il materiale d’attrito che riveste l’interno della protesi acetabolare) è in polietilene di ultima generazione. Negli anni si sono succedute diverse generazioni di polietilene in quanto le prime mostravano segni di usura precoce. Grazie ai nuovi sistemi di sterilizzazione e a nuovi polietileni ad alta reticolazione oggi questa soluzione offre standard qualitativi elevatissimi ed è il sistema di accoppiamento più utilizzato rispetto alla media. Le proprietà plastiche del polietilene fanno anche sì che si possano costruire inserti con protezioni contro la lussazione involontaria della protesi.
Ceramica con ceramica


In questo tipo di accoppiamento, oltre la testa anche l’inserto è in ceramica, cioè dello stesso materiale della testa. Si utilizza generalmente per pazienti giovani in quanto la resistenza all’attrito è molto elevata grazie al bassissimo coefficiente di usura della ceramica. Questo tipo di materiale però non consente la produzione di inserti anti-lussanti come nel caso del polietilene.
Doppia mobilità

Ultimamente è stato ripreso in considerazione un sistema di doppia articolazione che non è nuovo presso la comunità scientifica ma grazie a nuovi materiali sta vivendo una nuova giovinezza. Si tratta di un sistema a doppia mobilità che funziona attraverso la doppia articolazione che si viene a formare tra la testa e una grande cupola e tra quest’ultima e la coppa acetabolare. È un ottimo sistema da utilizzare su pazienti anziani e/o tendenti alla lussazione non volontaria ovvero che hanno delle articolazioni poco resistenti dal punto di vista muscolare.

Questa sorta di doppia articolazione ovvero di doppia mobilità amplifica l’escursione di movimento della protesi riducendone le possibilità di lussazione. Da considerare concludendo, che l’inserto utilizzato per questo particolare tipo di accoppiamento è in cromo cobalto. La cronaca del settore ultimamente, riguardo a questo tipo di metallo, è stata un po’ critica in quanto si sono verificati casi di rilascio di ioni metallici provenienti da questo tipo di acciaio, all’interno dell’organismo.
Il Dr Cammarano ed il Dr De Peppo | La protesi d’anca mini invasiva anteriore a Roma dal 2003

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