Accesso chirurgico mininvasivo anteriore all’anca e mini protesi

Molti pazienti ci chiedono quale sia la differenza tra accesso chirurgico mininvasivo anteriore e mini protesi. Le due cose sono ben distinte. L’accesso anteriore mininvasivo all’anca è una via chirurgica che senza tagliare o staccare i muscoli consente l’impianto di una protesi d’anca standard o a stelo corto. Il paziente ha il vantaggio di un breve ricovero, minor dolore, minore perdita ematica ed un rapido recupero al movimento.

Per mini protesi d’anca si intendono tutti gli impianti protesici a stelo corto, ovvero con l’impianto femorale più corto. Resta uguale invece la parte acetabolare, cioè la coppa impiantata nel cotile del paziente. Allo stato attuale l’uso di steli più corti o standard è nella maggior parte dei casi sovrapponibile soprattuto nei pazienti più giovani.

Negli ultimi anni l’evoluzione degli strumentari, l’impiego di nuovi materiali ed il successo dell’accesso chirurgico mininvasivo anteriore hanno fatto della chirurgia protesica dell’anca uno degli interventi di maggior successo nell’ortopedia.

Un esempio di stelo corto
Il Dr Cammarano a sinistra, e il Dr De Peppo

La più grande casistica in Italia

“PASSARE TRA I MUSCOLI SENZA INCIDERLI O STACCARLI”


Per visite in STUDIO a ROMA chiamare:

Dott. G. Cammarano +39 329 1214372 – ARS Medica 06 362081

Dott. M. de Peppo +39 329 1214439 – ARS Medica 06 362081

INVIATECI LE VOSTRE IMMAGINI RADIOGRAFICHE

INFO@PROTESIDANCA.IT

CONTATTI


Clinica ARS Medica

Approccio anteriore all’anca

2 pensieri su “Accesso chirurgico mininvasivo anteriore all’anca e mini protesi

  1. Dottori sono affascinato dalla tecnica mini invasiva . Vorrei soddisfare una curiosità che mi preme: nella tecnica m.invasiva nessun muscolo viene tagliato od inciso ma anche alcun tendine? Mi soddisferebbe molto una risposta. Grazie.

    1. Salve grazie per averci scritto. Sì esattamente così, nessun muscolo ne tendine viene staccato durante l’accesso all’articolazione. Si identifica un passaggio naturale tra due muscoli dell’anca (il sartorio ed il tensore della fascia lata) e si procede fino ad arrivare all’articolazione dopodiché si procede alla sostituzione protesica. Questo comporta come vantaggi una minore perdita ematica, un recupero funzionale molto rapido, un breve ricovero ed un rischio praticamente azzerato di lussazione spontanea della protesi. Sono vent’anni che pratichiamo questo accesso chirurgico per il beneficio migliaia di pazienti. Non bisogna dimenticare che si tratta di una procedura complessa che necessita molte esperienze ed è per questo che non esistono molti centri a praticarla. Qualora necessitasse di una visita o un contatto telefonico può fare riferimento ai numeri in prima pagina. Cordialità

Rispondi