L’atto chirurgico in sé non è che la “punta dell’iceberg” di un progetto che comincia ben prima del giorno dell’intervento. Quando il paziente è difronte alla prospettiva di affrontare un intervento di protesi d’anca mininvasiva anteriore, intraprende un percorso che step dopo step costituisce il planning pre-operatorio, ovvero il progetto dell’intervento vero e proprio.
Dopo gli esami clinici di rito al paziente vengono prescritti particolari proiezioni radiografiche dell’area da trattare, sulla quale vengono eseguite tutte le necessarie misurazioni per valutare dimensioni e orientamenti della protesi. Tutti i dati raccolti in questa fase vengono messi in relazione con lo status scheletrico del paziente valutato clinicamente. In questa fase si rilevano per esempio eventuali dismetrie (asimmetrie nella lunghezza degli arti) ed altri parametribiometrici da tenere in considerazione in fase chirurgica.
Migliaia sono le persone che dal 2003 si sono sottoposte ad un intervento di protesi d’anca con accesso mininvasivo anteriore affidandosi alla nostra èquipe. Abbiamo pensato di raccogliere qui alcune loro testimonianze in modo da soddisfare coloro che hanno il piacere di ascoltare dalla loro viva voce le impressioni “a caldo”.
Nulla è più convincente e comunicativo delle stesse parole dei pazienti. La loro esperienza è trasmessa nel linguaggio più semplice e comprensibile per un altro paziente ed il messaggio arriva a destinazione più diretto e veloce in confronto a tante spiegazioni tecniche o scientifiche.
Ringraziamo tutti i nostri pazienti per il loro contributo audiovisivo così utile a chi è nella prospettiva di affrontare un intervento di sostituzione protesica dell’anca. Buona visione!
Dr Cammarano & Dr De Peppo
Alfredo e Michele si scaldano prima di una partitella serale a Padel
Alfredo gioca a Beach Tennis a 5 mesi dalla seconda protesi d’anca
Alfredo
Sergio alla Maratona di Roma 2021
Sergio
Michele
Renato
Raffaele
Michele
Massimo
Alessandra
Antonio
Pietro | Anestesista
Cinzia | Allenarsi nella corsa a 1 anno dall’intervento
Cinzia corre la Race for the Cure a 11 mesi dall’intervento!
La protesid’anca è una delle procedurechirurgiche ortopediche di maggior successo. Negli ultimi anni l’avvento di nuovi materiali e nuove tecniche chirurgiche come l’accesso mininvasivo anteriore all’anca, hanno alzato molto il livello di performance funzionale.
Dal2016 più di 350.000 persone hanno visitato protesidanca.netper informarsi o richiedere approfondimenti sull’accesso mininvasivo anteriore all’anca, testimoniando quanto sia crescente l’interesse per questo tipo di chirurgia fino a poco tempo fa appannaggio di pochi centri d’eccellenza.
L’equipe del Dr. Cammarano dal 2003 è custode di una ragguardevoleesperienza che premia chi sin dalle origini ha creduto che le nuovefrontiere della protesicadell’anca dovessero innanzi tutto aiutare a ridurre al minimo i danni ai tessuti molli.
Il Dr Cammarano ed il Dr De Peppo durante un intervento di protesi d’anca mininvasiva anteriore
Spesso ci chiedono quanto costi affrontare l’intervento di protesi d’anca mini invasiva anteriore in cinica privata. Negli ultimi anni la maggiore diffusione di polizze sanitarie ha consentito di compensare la sempre maggiore richiesta di interventi di protesi d’anca a carico del servizio sanitario nazionale.
Ciò ha concesso ad una porzione maggiore di pazienti la possibilità di scegliere la clinica privata come partner per operarsi di protesi d’anca mini invasiva anteriore con la nostra équipe.
In una realtà ricca di novità su materiali, procedure chirurgiche mininvasivee percorsi fast-track, le strutture private come quelle pubbliche offrono ai pazienti assicurati e nonle migliori e più aggiornate tecnologie.
Siamo a disposizione per fornire ulteriori e più dettagliate informazioni circa modalità e procedure.
LA PROTESI D’ANCA MININVASIVA ANTERIORE A ROMA DAL 2003
Molti pazienti sono incuriositi da questi particolaricaschi che utilizziamo durante gli interventi di protesi d’anca mininvasiva anteriore. Lo facciamo praticamente da quando abbiamo iniziato il nostro percorso chirurgico su questo accesso ma la loro notorietà si è innalzata durante il periodo del COVID in quanto il loro uso veniva spesso associato a situazioni legate al virus. Non è così.
La sterilità nella chirurgia è imprescindibile. Le procedure devono avvenire seguendo protocolli molto rigidi per evitare ogni possibile contaminazione del campo. Con il passare degli anni l’evoluzione dei dispositivi medici a tale riguardo si è molto sviluppata. Fino ad arrivare al consueto uso di questi particolari caschi che hanno una volta per tutto isolato l’unico aspetto meno sterile nelle vicinanze del paziente, il volto del chirurgo.
Ma non è solo per proteggere il paziente da eventuali contaminazioni provenienti dal volto del chirurgo bensì anche il contrario, cioè proteggere il chirurgo delle medesime azioni provenienti dal paziente. Questi caschi sono molto utili quando si operano pazienti con malattie come AIDS o epatiteC, la loro difesa protegge chirurgo lasciandolo concentrato esclusivamente sulla sua azione operatoria.
Ci avvaliamo di questi accessori da molti anni e il loro uso per noi è diventato consuetudinario. Sono provvisti di batterie per l’autonomia di ventilazione di circa 120 minuti, sono particolarmente leggeri e le visiere sono dotate di pellicole a strappo analoghe a quelle utilizzate dai piloti delle competizioni automobilistiche e motociclistiche per poter rendere immediatamente pulita la visiera.
Sono dotati inoltre e di una luce posizionata all’altezza della fronte, molto utile negli interventi di chirurgia mininvasiva anteriore dove la finestra dell’accesso chirurgico è particolarmente ridotta. Occorre sottolineare comunque che è una buona visibilità durante l’intervento è fondamentale anche con accessi chirurgici più ampi poiché spesso la luce proveniente dalle lampade scialitiche presenti in sala operatoria non è sufficientemente focalizzata nella zona interessata dall’intervento.
“Soffrire di artrosi all’anca è frustrante. Tornare in forma deve essere una grandiosa esperienza”
Dr Germano Cammarano – Dr Marco de Peppo
La differenza è tutta nell’esperienza. Il Dott. Cammarano e il Dott. De Peppo sono stati tra i primi in Italia e in Europa a dedicarsi all’accesso mini invasivo anteriore all’anca. Dal 2003 partendo dal CTO di Roma migliaia sono i pazienti operati e moltissimi sono stati i chirurghi che hanno frequentato i loro corsi su questo rivoluzionario accesso chirurgico per la protesi d’anca.
La filosofia del Team è fornire ai pazienti la migliore esperienza associata al miglior risultato. Questo processo comincia già alla prima visita e significa attenzione personale ai dettagli e cura del paziente in ogni fase.
Da quel momento il paziente è costantemente in contatto con il Team, 24 ore su 24. L’attenzione personale ai dettagli e la massima focalizzazione sono le caratteristiche principali dell’esperienza del paziente con il Team di protesidnca.netfondato dal Dott. Cammarano e dal Dott. De Peppo.
La parola ai Pazienti
Questa esperienza si intraprende discutendo con i chirughi i propri obiettivi di recupero del movimento e risolvendo qualsiasi dubbio si possa avere, inoltre programmando l’intervento chirurgico e un piano di assistenza personalizzato in base alle proprie esigenze.
Pianificare con cura l’intervento sia con il SSN che in clinica (Ars Medica), vuol dire anche prepararsi per comprendere al meglio tutti gli aspetti pre e post-operatori per far si che questo delicato momento della propria vita si trasformi in una:
grandiosa esperienza.
Se disponete di immagini radiografiche delle vostre articolazioni potete inviarle alla nostra attenzione.
Se sono in formato tradizionale:
Per potercele fornire è sufficiente fotografarle appoggiandole ad una superficie luminosa, come per esempio lo schermo di un computer purché sia aperto su di una pagina bianca. Dopodiché inviate le foto digitali alla nostra mail:
“Soffrire di artrosi all’anca è frustrante. Tornare in forma deve essere una grandiosa esperienza”
Il Dr Cammarano a sinistra, e il Dr De Peppo
La differenza è tutta nell’esperienza. Il Dott. Cammarano e il Dott. De Peppo sono stati tra i primi in Italia e in Europa a dedicarsi all’accesso mini invasivo anteriore all’anca. Dal 2003 migliaia sono i pazienti operati e moltissimi sono stati i chirurghi che hanno frequentato i loro corsi su questo rivoluzionario accesso chirurgico per la protesi d’anca.
La filosofia del Team è fornire ai pazienti la migliore esperienza associata al miglior risultato. Questo processo comincia già alla prima visita e significa attenzione personale ai dettagli e cura del paziente in ogni fase.
Da quel momento il paziente è costantemente in contatto con il Team, 24 ore su 24. L’attenzione personale ai dettagli e la massima focalizzazione sono le caratteristiche principali dell’esperienza del paziente con il Team di protesidnca.netfondato dal Dott. Cammarano e dal Dott. De Peppo.
La parola ai Pazienti
Questa esperienza si intraprende discutendo con i chirughi i propri obiettivi di recupero del movimento e risolvendo qualsiasi dubbio si possa avere, inoltre programmando l’intervento chirurgico e un piano di assistenza personalizzato in base alle proprie esigenze.
Pianificare con cura l’intervento sia con il SSN che in clinica (Ars Medica), vuol dire anche prepararsi per comprendere al meglio tutti gli aspetti pre e post-operatori per far si che questo delicato momento della propria vita si trasformi in una:
grandiosa esperienza.
Se disponete di immagini radiografiche delle vostre articolazioni potete inviarle alla nostra attenzione.
Se sono in formato tradizionale:
Per potercele fornire è sufficiente fotografarle appoggiandole ad una superficie luminosa, come per esempio lo schermo di un computer purché sia aperto su di una pagina bianca. Dopodiché inviate le foto digitali alla nostra mail:
Siamo orgogliosi di aver scelto questo percorso per primi fin dal lontano 2003 quando quasi nessuno ci credeva. La protesi d’anca mininvasiva anteriore oggi è una realtà di successo con un seguito sempre maggiore in tutto il mondo.
Dal 2003 a oggi migliaia sono i pazientioperati dalla nostra equipe che sono tornati a godersi la vita senza dover più sopportare il dolore alle anche. Molti di loro sono tornati a fare sport o più semplicemente al movimento, camminare o magari correre.
Il segreto dell’accesso mininvasivo anteriore
Le caratteristiche peculiari dell’accesso mininvasivo anteriore, ovvero passare il tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento poiché l’assenza di danno muscolare consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente alla ripresa del movimento senza ostacolarne il processo grazie all’assenza di dolore.
Il passaggio inter-muscolare
Non sarà necessario limitare alcuni movimenti per evitare il rischio di lussazioni poiché grazie alla integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca questo pericolo non esiste.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
La via inter-muscolare
L’accesso chirurgico mininvasivo anterioreè una via anatomica che sfrutta l’interstizio tra i muscoli sartorio e retto femorale (medialmente) ed il tensore della fascia lata (lateralmente) per accedere all’anca, senza inciderli o staccarli.
Passare tra i muscoli senza inciderli o staccarli
Ogni altro accesso chirurgico all’anca, laterale (freccia azzurra) o postero-laterale (freccia verde) necessita l’incisione o il distacco delle inserzioni muscolari.Un passaggio anatomico inter-muscolare consente invece a chi pratica la mininvasiva anteriore di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione. Tutto questo grazie anche all’impiego di nuovi impianti protesici e strumentari specifici.
Il risultato è una immediata ripresa funzionale e la consapevolezza di avere al loro posto integre, tutte le strutture muscolo-tendinee dell’articolazione. Questo protegge il paziente dal rischio di lussazione insito negli interventi di artroprotesi d’anca e accelera di conseguenza il recupero post-operatorio.
Chirurgia mininvasiva, nuove tecnologie ed una grande esperienza maturata in tanti anni di casi comportano vantaggi concreti. Vieni a conoscerli di persona.
Siamo orgogliosi di aver scelto questo percorso per primi fin dal lontano 2003 quando quasi nessuno ci credeva. La protesi d’anca mininvasiva anteriore oggi è una realtà di successo con un seguito sempre maggiore in tutto il mondo.
Dal 2003 a oggi migliaia sono i pazientioperati dalla nostra equipe che sono tornati a godersi la vita senza dover più sopportare il dolore alle anche. Molti di loro sono tornati a fare sport o più semplicemente al movimento, camminare o magari correre.
Il segreto dell’accesso mininvasivo anteriore
Le caratteristiche peculiari dell’accesso mininvasivo anteriore, ovvero passare il tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento poiché l’assenza di danno muscolare consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente alla ripresa del movimento senza ostacolarne il processo grazie all’assenza di dolore.
Il passaggio inter-muscolare
Non sarà necessario limitare alcuni movimenti per evitare il rischio di lussazioni poiché grazie alla integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca questo pericolo non esiste.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
La via inter-muscolare
L’accesso chirurgico mininvasivo anterioreè una via anatomica che sfrutta l’interstizio tra i muscoli sartorio e retto femorale (medialmente) ed il tensore della fascia lata (lateralmente) per accedere all’anca, senza inciderli o staccarli.
Passare tra i muscoli senza inciderli o staccarli
Ogni altro accesso chirurgico all’anca, laterale (freccia azzurra) o postero-laterale (freccia verde) necessita l’incisione o il distacco delle inserzioni muscolari.Un passaggio anatomico inter-muscolare consente invece a chi pratica la mininvasiva anteriore di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione. Tutto questo grazie anche all’impiego di nuovi impianti protesici e strumentari specifici.
Il risultato è una immediata ripresa funzionale e la consapevolezza di avere al loro posto integre, tutte le strutture muscolo-tendinee dell’articolazione. Questo protegge il paziente dal rischio di lussazione insito negli interventi di artroprotesi d’anca e accelera di conseguenza il recupero post-operatorio.
Chirurgia mininvasiva, nuove tecnologie ed una grande esperienza maturata in tanti anni di casi comportano vantaggi concreti. Vieni a conoscerli di persona.
Per il Dr. Germano Cammarano ed il Dr. Marco De Peppo, la protesi d’anca con accesso mininvasivo anteriore è una realtà suffragata da migliaia di pazienti operati con successo.
Primiutilizzatori in Italia
Primo Centro d’Eccellenza in Italia
Prima equipe in Italia per numero di pazienti operati
L’equipe del Dr. Cammarano e del Dr. De Peppo è oggi custode di una ragguardevole esperienza maturata in quasi vent’anni di casistica che premia chi sin dalle origini ha creduto che le nuove frontiere della protesica dell’anca dovessero innanzi tutto aiutare aridurre al minimo i danni ai tessuti molli.