Salvatore, 57 anni, ci racconta la sua esperienza a meno di un anno dall’intervento di protesi d’anca Mininvasiva Anteriore. Danzatore professionista al Teatro dell’Opera di Roma e ora insegnante di Pilates nella sua palestra Studio Armony Pilates.
Nella grazia dei suoi movimenti, che raccontano anni dedicati alla cura del corpo e all’armonia di esso con la musica, ci confonde al punto che non ricordiamo più quale sia l’anca operata. Da buon maestro sottolinea, se ce ne fosse bisogno, che avere un buon rapporto con il proprio corpo è fondamentale sia prima di affrontare l’intervento che nel recupero post-operatorio.
Questo concetto si esalta ancor di più all’interno nel nostro protocollo chirurgico. La Protesi d’Anca Mininvasiva anteriore significa passare tra i muscoli senza incidere o staccarli questo consente di beneficiare di vantaggi come il minor dolore, minore perdita ematica, breve ricovero e rapido recupero.
Se a ciò sommiamo quanto Salvatore ci mostra con i suoi esercizi è facile immaginare come la nostra esperienza riabilitativa possa diventare una magnifica occasione di crescita personale oltreché di recupero funzionale.
Jannik Sinner ha preso la decisione di ritirarsi sia dal torneo di Madrid che da quello di Roma a causa di un problema all’anca. Secondo il giocatore, si tratta di una misura precauzionale.
Si stima che Sinner dovrà rispettare un periodo di riposo prima di riprendere gli allenamenti in vista dello Slam di Parigi, una prova fondamentale per la sua corsa al primato in classifica.
Ma cosa affligge l’anca di Jannik? Presto farà egli stesso chiarezza in una conferenza stampa dove probabilmente molte delle ipotesi che circolano sul web avranno una risposta.
Speriamo che il problema non sia correlato all’impingement femoro-acetabolare ma piuttosto a un’infiammazione dei muscoli dell’anca molto sollecitati dall’intensa attività agonistica. Se si tratta di impingement, la questione diventerebbe più complessa e di conseguenza potrebbe prolungare la sua assenza.
Ma cosa è esattamente l’impingement femoro-acetabolare? Continuiamo a leggere il post…
L’artrite dell’anca precoce negli adulti è spesso attribuita al cosiddetto impingement femoro-acetabolare (IFA). Tuttavia, questo può anche causare problemi ai giovanissimi atleti, i quali con la loro intensa attività fisica accelerano i processi che possono portare allo sviluppo dell’artrite.
Sono descritte 3 tipologie di impingement:
PINCER | È causato da un’eccessiva prominenza del bordo ante-rolaterale dell’acetabolo.
Questo problema può manifestarsi a causa di una crescita eccessiva del bordo anteriore oppure a causa di una retroversione dell’acetabolo. Durante la flessione, la prominente parte acetabolare preme il labbro contro il collo del femore. Questi microtraumi ripetuti possono generare problemi al labbro acetabolare. Nel tempo, questo danno potrebbe anche estendersi all’intera articolazione, sviluppando un’artrosi.
CAM | La testa femorale non ha una forma sferica.
MISTAI Si tratta di una combinazione tra le due tipologie precedentemente descritte.
La sintomatologia meccanica associata a lesione intra-articolare è tipicamente descritta come intermittente, a volte come una sensazione di blocco o di click. I movimenti peggiori sono il perno sull’anca, la torsione, i movimenti laterali, la massima flessione e il passaggio dalla posizione accovacciata a quella seduta.
Il punto cruciale è la tempestiva identificazione. Il dolore in un atleta con FAI dovrebbe essere considerato come un segnale precoce di potenziale danno progressivo all’interno dell’articolazione. È fondamentale ricordare che molti atleti dimostrano un’elevata tolleranza al dolore, e il danneggiamento dell’articolazione può essere significativo anche in coloro che continuano a esibirsi ad alti livelli.
Fondamentale quindi rimane una attenta valutazione clinica da parte del chirurgo con un conseguente piano di trattamento che tenga in considerazione la fase di sviluppo della malattia.
Jannik Sinner ha annunciato il suo ritiro dal torneo di Madrid ed ora anche da quello di Roma a causa di un problema all’anca. Ha sottolineato che si tratta di una misura precauzionale.
Si prevede che Sinner dovrà osservare un periodo di riposo prima di riprendere gli allenamenti in vista dello Slam di Parigi, prova fondamentale per la sua ricorsa al n.1 in classifica.
Ma cosa affligge l’anca di Jannik? Presto farà egli stesso chiarezza in una conferenza stampa dove probabilmente molte delle ipotesi che circolano sul web avranno una risposta.
Ci auguriamo che la problematica non sia quella di un impingement femoro-acetabolare ma piuttosto quella di una infiammazione ai motori muscolari dell’anca molto sollecitati da un’intensa attività agonistica. Se fosse impingement la questione sarebbe più complessa e di conseguenza la sua assenza potrebbe prolungarsi.
Ma cosa è esattamente l’impingement femoro-acetabolare? Continuiamo a leggere il post…
L’artrite dell’anca precoce negli adulti è spesso attribuita al cosiddetto impingement femoro-acetabolare (IFA). Tuttavia, questo può anche causare problemi ai giovanissimi atleti, i quali con la loro intensa attività fisica accelerano i processi che possono portare allo sviluppo dell’artrite.
Sono descritte 3 tipologie di impingement:
PINCER | È causato da un’eccessiva prominenza del bordo ante-rolaterale dell’acetabolo.
Questo problema può manifestarsi a causa di una crescita eccessiva del bordo anteriore oppure a causa di una retroversione dell’acetabolo. Durante la flessione, la prominente parte acetabolare preme il labbro contro il collo del femore. Questi microtraumi ripetuti possono generare problemi al labbro acetabolare. Nel tempo, questo danno potrebbe anche estendersi all’intera articolazione, sviluppando un’artrosi.
CAM | La testa femorale non ha una forma sferica.
MISTAI Si tratta di una combinazione tra le due tipologie precedentemente descritte.
La sintomatologia meccanica associata a lesione intra-articolare è tipicamente descritta come intermittente, a volte come una sensazione di blocco o di click. I movimenti peggiori sono il perno sull’anca, la torsione, i movimenti laterali, la massima flessione e il passaggio dalla posizione accovacciata a quella seduta.
Il punto cruciale è la tempestiva identificazione. Il dolore in un atleta con FAI dovrebbe essere considerato come un segnale precoce di potenziale danno progressivo all’interno dell’articolazione. È fondamentale ricordare che molti atleti dimostrano un’elevata tolleranza al dolore, e il danneggiamento dell’articolazione può essere significativo anche in coloro che continuano a esibirsi ad alti livelli.
Fondamentale quindi rimane una attenta valutazione clinica da parte del chirurgo con un conseguente piano di trattamento che tenga in considerazione la fase di sviluppo della malattia.
Spesso, i pazienti dimostrano interesse per la terapiariabilitativasuccessiva a un intervento chirurgico con accesso anteriore mininvasivo all’anca e, in seguito, cercano di comprendere quali attività sportive siano compatibili o, più semplicemente, entro quali limiti possano esercitare movimenti.
Dopo un intervento di sostituzione dell’anca mediante accesso anteriore mininvasivo, l’assenza di dolore associato all’artrosi e il ritrovato ampio range di movimento consentono ai pazienti di riprendere gradualmente le attività quotidiane. Iniziando con la camminata e si spostandosi liberamente come facevano in passato.
Le peculiarità dell’approccio mininvasivo anteriore, che consiste nel passare tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento.
L’assenza di danni muscolari consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente al recupero del movimento, senza ostacolarne il processo grazie alla riduzione del dolore.
Non è necessario limitare alcuni movimento per evitare il rischio di lussazioni, poiché l’integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca elimina questo pericolo.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
LA PROTESI D’ANCA MININVASIVA ANTERIORE A ROMA DAL 2003
E’ possibile tornare a correre e fare sport dopo la protesi d’Anca Mininvasiva Anteriore? Chiedetelo a Cinzia. In questo video ci racconta la sua esperienza dopo il secondo intervento. Una volta operata la prima anca ha ricominciato a correre.
Ma presto anche la seconda anca è peggiorata fino a quando Cinzia ha preso la decisione di operarsi anche dall’altro lato. In questo video a quattro mesi dall’intervento ha già ripreso ad allenarsi e vede all’orizzonte nuove gare e di conseguenza nuovi traguardi! Sentirsi in forma è una condizione fondamentale sia prima che dopo l’intervento.
Ridurre il peso in eccesso in vista di un intervento di protesi d’anca mininvasiva contribuisce enormemente ad una ripresa ancora più rapida rendendo questa esperienza ancora più gratificante. Tutto questo unito all’Accesso Chirurgico Mininvasivo Anteriore rappresenta oggi il più alto standard qualitativo nella riabilitazione protesica dell’anca. Per saperne di più visita il sito oppure contattaci per un appuntamento.
Spesso, i pazienti dimostrano interesse per la terapiariabilitativasuccessiva a un intervento chirurgico con accesso anteriore mininvasivo all’anca e, in seguito, cercano di comprendere quali attività sportive siano compatibili o, più semplicemente, entro quali limiti possano esercitare movimenti.
Dopo un intervento di sostituzione dell’anca mediante accesso anteriore mininvasivo, l’assenza di dolore associato all’artrosi e il ritrovato ampio range di movimento consentono ai pazienti di riprendere gradualmente le attività quotidiane. Iniziando con la camminata e si spostandosi liberamente come facevano in passato.
Le peculiarità dell’approccio mininvasivo anteriore, che consiste nel passare tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento.
L’assenza di danni muscolari consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente al recupero del movimento, senza ostacolarne il processo grazie alla riduzione del dolore.
Non è necessario limitare alcuni movimento per evitare il rischio di lussazioni, poiché l’integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca elimina questo pericolo.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
LA PROTESI D’ANCA MININVASIVA ANTERIORE A ROMA DAL 2003
L’accesso mininvasivo anteriore, noto anche come “passare il tra i muscoli senza inciderli o staccarli”, si distingue per le sue caratteristiche peculiari che favoriscono la rapida ripresa del movimento.
In particolare, l’assenza di danno muscolare consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente alla ripresa del movimento, senza ostacolarne il processo, grazie all’assenza di dolore.
Questo approccio si rivela particolarmente benefico per i pazienti in fase di recupero, offrendo loro la possibilità di riprendere le attività quotidiane in modo più rapido ed efficiente. Per ulteriori dettagli sull’intervento, ti invito a consultare il seguente link: passare il tra i muscoli senza inciderli o staccarli.
Non sarà necessario limitare alcuni movimenti per evitare il rischio di lussazioni poiché grazie alla integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca questo pericolo non esiste.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
La via inter-muscolare
L’accesso chirurgico mininvasivo anterioreè una via anatomica che sfrutta l’interstizio tra i muscoli sartorio e retto femorale (medialmente) ed il tensore della fascia lata (lateralmente) per accedere all’anca, senza inciderli o staccarli.
Passare tra i muscoli senza inciderli o staccarli
Ogni altro accesso chirurgico all’anca, laterale (freccia azzurra) o postero-laterale (freccia verde) necessita l’incisione o il distacco delle inserzioni muscolari.Un passaggio anatomico inter-muscolare consente invece a chi pratica la mininvasiva anteriore di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione. Tutto questo grazie anche all’impiego di nuovi impianti protesici e strumentari specifici.
Il risultato è una immediata ripresa funzionale e la consapevolezza di avere al loro posto integre, tutte le strutture muscolo-tendinee dell’articolazione. Questo protegge il paziente dal rischio di lussazione insito negli interventi di artroprotesi d’anca e accelera di conseguenza il recupero post-operatorio.
Chirurgia mininvasiva, nuove tecnologie ed una grande esperienza maturata in tanti anni di casi comportano vantaggi concreti. Vieni a conoscerli di persona.
Spesso, i pazienti dimostrano interesse per la terapiariabilitativasuccessiva a un intervento chirurgico con accesso anteriore mininvasivo all’anca e, in seguito, cercano di comprendere quali attività sportive siano compatibili o, più semplicemente, entro quali limiti possano esercitare movimenti.
Dopo un intervento di sostituzione dell’anca mediante accesso anteriore mininvasivo, l’assenza di dolore associato all’artrosi e il ritrovato ampio range di movimento consentono ai pazienti di riprendere gradualmente le attività quotidiane. Iniziando con la camminata e si spostandosi liberamente come facevano in passato.
Le peculiarità dell’approccio mininvasivo anteriore, che consiste nel passare tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento.
L’assenza di danni muscolari consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente al recupero del movimento, senza ostacolarne il processo grazie alla riduzione del dolore.
Non è necessario limitare alcuni movimento per evitare il rischio di lussazioni, poiché l’integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca elimina questo pericolo.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
LA PROTESI D’ANCA MININVASIVA ANTERIORE A ROMA DAL 2003
Spesso, i pazienti dimostrano interesse per la terapiariabilitativasuccessiva a un intervento chirurgico con accesso anteriore mininvasivo all’anca e, in seguito, cercano di comprendere quali attività sportive siano compatibili o, più semplicemente, entro quali limiti possano esercitare movimenti.
Dopo un intervento di sostituzione dell’anca mediante accesso anteriore mininvasivo, l’assenza di dolore associato all’artrosi e il ritrovato ampio range di movimento consentono ai pazienti di riprendere gradualmente le attività quotidiane. Iniziando con la camminata e si spostandosi liberamente come facevano in passato.
Le peculiarità dell’approccio mininvasivo anteriore, che consiste nel passare tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento.
L’assenza di danni muscolari consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente al recupero del movimento, senza ostacolarne il processo grazie alla riduzione del dolore.
Non è necessario limitare alcuni movimento per evitare il rischio di lussazioni, poiché l’integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca elimina questo pericolo.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
LA PROTESI D’ANCA MININVASIVA ANTERIORE A ROMA DAL 2003
L’accesso mininvasivo anteriore all’anca. Dal 2003 a Roma una realtà affermata.
La protesica d’anca con accesso mininvasivo anteriore è diventata una pratica sempre più diffusa nel campo della chirurgia ortopedica. Questa tecnica ha dimostrato di offrire numerosi vantaggi, tra cui una minore perdita di sangue durante l’intervento, un recupero post-operatorio più rapido e una riduzione del rischio di complicanze legate alla posizione dell’impianto.
Il Dott. G. Cammarano ed il Dott. M. de Peppo possono attestare la validità di questo approccio, avendo effettuato migliaia di casi in cui la protesica d’anca con accesso mininvasivo anteriore ha portato a risultati positivi e soddisfacenti per i pazienti coinvolti.
Grazie alla crescente evidenza raccolta da numerosi studi clinici, questo metodo di intervento ortopedico ha guadagnato sempre maggiore considerazione all’interno della comunità medica, rappresentando una valida opzione per coloro che necessitano di un intervento di protesi d’anca.
Primi in Italia a utilizzarla sin dal 2003
Prima struttura in Italia per numero di pazienti operati
Primo centro di riferimento in Italia dal 2003
La struttura a Roma, con la sua lunga storia di impegno nel settore, vanta una considerevole esperienza nel premiare coloro che fin dall’inizio hanno creduto che le nuove frontiere della protesica dell’anca dovessero primariamente mirare a ridurre al minimo i danni ai tessuti molli.
Questo approccio consente oggi di gestire in modo più efficace il dolore dopo l’intervento, accelerare i tempi di riabilitazione e consentire ai pazienti di tornare al loro stile di vita abituale in tempi più brevi.
Tutto ciò, con l’ausilio di nuovi impianti protesici, tecnologie innovative e strumenti specifici, permette oggi di eseguire regolarmente centinaia di interventi mini-invasivi ogni anno, offrendo maggiori vantaggi e comfort ai pazienti interessati.
Da quando nell’ormai lontano 2003, per primi in Italia e tra i pochi al mondo, abbiamo deciso di intraprendere questo nuovo percorso, l’accesso mininvasivo anteriore all’anca è sempre cresciuto in popolarità.
Abbiamo visto affermarsi tra i pazienti questo nuovo approccio sempre di più e con orgoglio oggi possiamo dire che il merito di questa straordinaria storia di successo è anche il nostro.
Ci siamo fatti spazio attraverso i due approcci più utilizzati (laterale e postero-laterale) non senza la diffidenza che normalmente circonda chi si spinge verso nuove stradespostando più in avanti i propri limiti.
La “mini anteriore”è una via anatomica che sfrutta l’interstizio tra i muscoli sartorio e retto femorale (medialmente) ed il tensore della fascia lata (lateralmente) per accedere all’anca, senza inciderli o staccarli.
Passare tra i muscoli senza inciderli o staccarli
Ogni altro accesso chirurgico all’anca, laterale (freccia azzurra) o postero-laterale (freccia verde) necessita l’incisione o il distacco delle inserzioni muscolari.Un passaggio anatomico inter-muscolare consente invece a chi pratica la mininvasiva anteriore di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione. Tutto questo grazie anche all’impiego di nuovi impianti protesici e strumentari specifici.
Il risultato è una immediata ripresa funzionale e la consapevolezza di avere al loro posto integre, tutte le strutture muscolo-tendinee dell’articolazione. Questo protegge il paziente dal rischio di lussazione insito negli interventi di artroprotesi d’anca e accelera di conseguenza il recupero post-operatorio.
Chirurgia mini-invasiva, nuove tecnologie ed una grande esperienza maturata in tanti anni di casi comportano vantaggi concreti. Vieni a conoscerli di persona.