Dopo gli esami clinici di rito al paziente vengono prescritti particolari proiezioni radiografiche dell’area da trattare, sulla quale vengono eseguite tutte le necessarie misurazioni per valutare dimensioni e orientamenti della protesi.
Tutti i dati raccolti in questa fase vengono messi in relazione con lo status scheletrico del paziente valutato clinicamente. In questa fase si rilevano per esempio eventuali dismetrie (asimmetrie nella lunghezza degli arti) ed altri parametri biometrici da tenere in considerazione in fase chirurgica.
Spesso i pazienti chiedono quale sia la terapia di riabilitazione post-operatoria relativa all’accesso anteriore mininvasivo e successivamente quali possano essere le attivà sportive compatibili o più semplicemente entro quali limiti si possa praticare del movimento.
Dopo un intervento all’anca effettuato con accesso mininvasivo anteriore, grazie all’assenza del dolore che caratterizzava l’artrosi e ad una ritrovata articolarità i pazienti tornano gradualmente al movimento semplicemente la ricominciando a camminare, a muoversi liberamente come un tempo.
Approccio anteriore all’anca
Le caratteristiche peculiari dell’accesso mininvasivo anteriore, ovvero passare il tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento poiché l’assenza di danno muscolare consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente alla ripresa del movimento senza ostacolarne il processo grazie all’assenza di dolore.
Non sarà necessario limitare alcuni movimenti per evitare il rischio di lussazioni poiché grazie alla integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca questo pericolo non esiste.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
LA PROTESI D’ANCA MININVASIVA ANTERIORE A ROMA DAL 2003
Spesso i pazienti chiedono quale sia la terapia di riabilitazione post-operatoria relativa all’accesso anteriore mininvasivo e successivamente quali possano essere le attivà sportive compatibili o più semplicemente entro quali limiti si possa praticare del movimento.
Dopo un intervento all’anca effettuato con accesso mininvasivo anteriore, grazie all’assenza del dolore che caratterizzava l’artrosi e ad una ritrovata articolarità i pazienti tornano gradualmente al movimento semplicemente la ricominciando a camminare, a muoversi liberamente come un tempo.
Approccio anteriore all’anca
Le caratteristiche peculiari dell’accesso mininvasivo anteriore, ovvero passare il tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento poiché l’assenza di danno muscolare consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente alla ripresa del movimento senza ostacolarne il processo grazie all’assenza di dolore.
Non sarà necessario limitare alcuni movimenti per evitare il rischio di lussazioni poiché grazie alla integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca questo pericolo non esiste.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
LA PROTESI D’ANCA MININVASIVA ANTERIORE A ROMA DAL 2003
Spesso i pazienti chiedono quale sia la terapia di riabilitazione post-operatoria relativa all’accesso anteriore mininvasivo e successivamente quali possano essere le attivà sportive compatibili o più semplicemente entro quali limiti si possa praticare del movimento.
Dopo un intervento all’anca effettuato con accesso mininvasivo anteriore, grazie all’assenza del dolore che caratterizzava l’artrosi e ad una ritrovata articolarità i pazienti tornano gradualmente al movimento semplicemente la ricominciando a camminare, a muoversi liberamente come un tempo.
Approccio anteriore all’anca
Le caratteristiche peculiari dell’accesso mininvasivo anteriore, ovvero passare il tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento poiché l’assenza di danno muscolare consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente alla ripresa del movimento senza ostacolarne il processo grazie all’assenza di dolore.
Non sarà necessario limitare alcuni movimenti per evitare il rischio di lussazioni poiché grazie alla integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca questo pericolo non esiste.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
LA PROTESI D’ANCA MININVASIVA ANTERIORE A ROMA DAL 2003
Spesso i pazienti chiedono quale sia la terapia di riabilitazione post-operatoria relativa all’accesso anteriore mininvasivo e successivamente quali possano essere le attivà sportive compatibili o più semplicemente entro quali limiti si possa praticare del movimento.
Dopo un intervento all’anca effettuato con accesso mininvasivo anteriore, grazie all’assenza del dolore che caratterizzava l’artrosi e ad una ritrovata articolarità i pazienti tornano gradualmente al movimento semplicemente la ricominciando a camminare, a muoversi liberamente come un tempo.
Approccio anteriore all’anca
Le caratteristiche peculiari dell’accesso mininvasivo anteriore, ovvero passare il tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento poiché l’assenza di danno muscolare consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente alla ripresa del movimento senza ostacolarne il processo grazie all’assenza di dolore.
Non sarà necessario limitare alcuni movimenti per evitare il rischio di lussazioni poiché grazie alla integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca questo pericolo non esiste.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
LA PROTESI D’ANCA MININVASIVA ANTERIORE A ROMA DAL 2003
Spesso i pazienti chiedono quale sia la terapia di riabilitazione post-operatoria relativa all’accesso anteriore mininvasivo e successivamente quali possano essere le attivà sportive compatibili o più semplicemente entro quali limiti si possa praticare del movimento.
Dopo un intervento all’anca effettuato con accesso mininvasivo anteriore, grazie all’assenza del dolore che caratterizzava l’artrosi e ad una ritrovata articolarità i pazienti tornano gradualmente al movimento semplicemente la ricominciando a camminare, a muoversi liberamente come un tempo.
Approccio anteriore all’anca
Le caratteristiche peculiari dell’accesso mininvasivo anteriore, ovvero passare il tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento poiché l’assenza di danno muscolare consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente alla ripresa del movimento senza ostacolarne il processo grazie all’assenza di dolore.
Non sarà necessario limitare alcuni movimenti per evitare il rischio di lussazioni poiché grazie alla integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca questo pericolo non esiste.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
LA PROTESI D’ANCA MININVASIVA ANTERIORE A ROMA DAL 2003
Spesso i pazienti chiedono quale sia la terapia di riabilitazione post-operatoria relativa all’accesso anteriore mininvasivo e successivamente quali possano essere le attivà sportive compatibili o più semplicemente entro quali limiti si possa praticare del movimento.
Dopo un intervento all’anca effettuato con accesso mininvasivo anteriore, grazie all’assenza del dolore che caratterizzava l’artrosi e ad una ritrovata articolarità i pazienti tornano gradualmente al movimento semplicemente la ricominciando a camminare, a muoversi liberamente come un tempo.
Approccio anteriore all’anca
Le caratteristiche peculiari dell’accesso mininvasivo anteriore, ovvero passare il tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento poiché l’assenza di danno muscolare consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente alla ripresa del movimento senza ostacolarne il processo grazie all’assenza di dolore.
Non sarà necessario limitare alcuni movimenti per evitare il rischio di lussazioni poiché grazie alla integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca questo pericolo non esiste.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
LA PROTESI D’ANCA MININVASIVA ANTERIORE A ROMA DAL 2003
Spesso i pazienti chiedono quale sia la terapia di riabilitazione post-operatoria relativa all’accesso anteriore mininvasivo e successivamente quali possano essere le attivà sportive compatibili o più semplicemente entro quali limiti si possa praticare del movimento.
Dopo un intervento all’anca effettuato con accesso mininvasivo anteriore, grazie all’assenza del dolore che caratterizzava l’artrosi e ad una ritrovata articolarità i pazienti tornano gradualmente al movimento semplicemente la ricominciando a camminare, a muoversi liberamente come un tempo.
Approccio anteriore all’anca
Le caratteristiche peculiari dell’accesso mininvasivo anteriore, ovvero passare il tra i muscoli senza inciderli o staccarli, facilitano la ripresa del movimento poiché l’assenza di danno muscolare consente a tutti i muscoli dell’anca di partecipare attivamente alla ripresa del movimento senza ostacolarne il processo grazie all’assenza di dolore.
Non sarà necessario limitare alcuni movimenti per evitare il rischio di lussazioni poiché grazie alla integrità di tutti i muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca questo pericolo non esiste.
Inoltre la natura stessa dell’accesso, situato sul latoanteriore, previene questa evenienza poiché neimovimenti di flessione, ovvero quando ci si accuccia o ci si siede, l’escursione di movimento dell’anca volge verso i glutei, zona assolutamente non interessata dall’intervento.
Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.
LA PROTESI D’ANCA MININVASIVA ANTERIORE A ROMA DAL 2003
L’atto chirurgico in sé non è che la “punta dell’iceberg” di un progetto che comincia ben prima del giorno dell’intervento. Quando il paziente è difronte alla prospettiva di affrontare un intervento di protesi d’anca mininvasiva anteriore, intraprende un percorso che step dopo step costituisce il planning pre-operatorio, ovvero il progetto dell’intervento vero e proprio.
Dopo gli esami clinici di rito al paziente vengono prescritti particolari proiezioni radiografiche dell’area da trattare, sulla quale vengono eseguite tutte le necessarie misurazioni per valutare dimensioni e orientamenti della protesi. Tutti i dati raccolti in questa fase vengono messi in relazione con lo status scheletrico del paziente valutato clinicamente. In questa fase si rilevano per esempio eventuali dismetrie (asimmetrie nella lunghezza degli arti) ed altri parametri biometrici da tenere in considerazione in fase chirurgica.
Migliaia sono le persone che dal 2003 si sono sottoposte ad un intervento di protesi d’anca con accesso mininvasivo anteriore affidandosi alla nostra èquipe. Abbiamo pensato di raccogliere qui alcune loro testimonianze in modo da soddisfare coloro che hanno il piacere di ascoltare dalla loro viva voce le impressioni “a caldo”.
Nulla è più convincente e comunicativo delle stesse parole dei pazienti. La loro esperienza è trasmessa nel linguaggio più semplice e comprensibile per un altro paziente ed il messaggio arriva a destinazione più diretto e veloce in confronto a tante spiegazioni tecniche o scientifiche.
Alessia ci racconta la sua esperienza a 4 mesi dall’intervento
Cinzia si allena a 6 mesi dalla seconda protesi: Target 8.5 km e poi gare a fine 2023Cinzia torna ad allenarsi a 4 mesi dalla seconda protesi d’Anca Mininvasiva Anteriore
Alfredo e Michele si scaldano prima di una partitella serale a Padel
Alfredo gioca a Beach Tennis a 5 mesi dalla seconda protesi d’anca
Alfredo
Sergio alla Maratona di Roma 2021
Sergio
Michele
Renato
Raffaele
Michele
Massimo
Alessandra
Antonio
Pietro | Anestesista
Cinzia | Allenarsi nella corsa a 1 anno dall’intervento
Cinzia corre la Race for the Cure a 11 mesi dall’intervento!