Sport | Andy Murray operato di protesi d’anca

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Come già anticipato nel nostro precedente post (…più che di infortunio per il tennista scozzese si può parlare di una vera e propria malattia dell’anca – nella maggioranza dei casi è così – Ed essa, anche nella sua fase iniziale, può degenerare rapidamente in una vera e propria artrosi, e quest’ultima oggi trova una soluzione drastica solo con l’applicazione di una protesi) il campione scozzese qualche giorno fa è stato operato all’anca destra con una protesi.

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Quello che inizialmente veniva descritto come infortunio si è rivelato essere in realtà una vera malattia artrosica e per quest’ultima, almeno attualmente, non esiste altra soluzione che la protesi. Il tennista sfinito dal dolore ha “tagliato la testa” al toro ponendo un termine alle sue sofferenze.

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La questione ora ruota più che altro sul suo possibile ritorno o meno alle competizioni. Come già scritto in precedenza, esiste una lista di attività sportive compatibili con la protesi d’anca secondo il comune parere della comunità scientifica.

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Tra queste il tennis è incluso solo nel doppio, questo a causa dei bruschi spostamenti che l’atleta compie quando deve coprire l’intero campo anziché condividerlo con il compagno.

Tutta la problematica ruota sulla opportunità o meno di sollecitare troppo l’impianto con conseguenze sulla vita dello stesso.

Non si può negare che ultimamente si sottopongono all’intervento di protesi d’anca pazienti sempre più giovani ad alta richiesta funzionale incoraggiati dalla possibilità di recuperare velocemente e tornare alle loro attività sportive il prima possibile.

Accessi chirurgici mini invasivi, nuovi materiali e strumentari chirurgici dedicati possono oggi contribuire a questo formidabile risultato. Ma tornando al campione di Tennis Andy Murray, pretendere che una normale attività sportiva possa essere paragonata ad un impegno professionistico di altissimo livello è tutta un’altra cosa.

Non c’è letteratura a riguardo, nessun professionista al momento risulta competere a livello nazionale o internazionale con una protesi d’anca.

Se vedremo il campione competere nuovamente e per diversi anni con la sua protesi, vorrà dire che si dovranno riscrivere alcuni parametri.

C’è da sottolineare tra le altre cose che il tennista scozzese, a giudicare dalla lastra che mostra in foto, sembra avere un principio di artrosi anche all’anca sinistra. Questo non depone bene sul futuro della sua eventuale carriera da protesizzato.

In conclusione non occorre essere professionisti per tornare ad una normale attività sportiva ed essere felici. Serve più che altro un pò di moderazione e mettere come priorità il riassaporare la gioia di muoversi liberamente e godersi la vita.



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