
Abbiamo il piacere di pubblicare un articolo della nostra paziente Cinzia circa la funzione dei radicali liberi prodotti durante l’alimentazione in rapporto alla durata dei polietileni in uso nelle protesi d’anca.
“Un’idea che mi è venuta nell’apprendere, da Manuel Galvez (editor del sito – ndr), che il polietilene per protesi va incontro a usura in seguito alla produzione di radicali liberi (prodotti dalle radiazioni cui veniva sottoposto per essere sterilizzato), i quali, reagendo con altre molecole riducono il peso molecolare del polimero. Negli ultimi anni si sono fatti grandi passi in avanti con le nuove tecnologie di sterilizzazione per ridurre la formazione di tali molecole altamente instabili e ho pensato che l’alimentazione potrebbe incidere negativamente sulla longevità del polietilene poiché ogni volta che ci alimentiamo il nostro organismo produce radicali liberi.

La produzione di radicali liberi è tanto più elevata quanto più ipercalorica è la dieta. In altre parole, più mangiamo più introduciamo calorie e più produciamo radicali liberi. Anche se non ingrassiamo. Un regime alimentare che riduce la produzione di radicali liberi è, per quanto concernono le mie conoscenze fino ad oggi, la dieta Zona del dott. Barry Sears. La Zona è una dieta in grado di fornire livelli adeguati di macro e micronutrienti col più basso apporto calorico e quindi con la più bassa produzione di radicali liberi.
E, al contempo, è ricca di antiossidanti che, tra l’altro, vengono impiegati nell’industria delle materie plastiche, tra cui il polietilene, proprio per evitare il loro invecchiamento. In conclusione, il polietilene potrebbe beneficiare di un’alimentazione a bassa produzione di radicali liberi e elevata attività antiossidante come lo è l’organismo che è costituito da materia organica”.
Cinzia T.