Riabilitazione | Fare sport dopo l’intervento di protesi d’anca

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Jimmi Connors campione negli anni ’70 e ’80, oggi operato di protesi d’anca

Spesso ci sentiamo chiedere dai pazienti più giovani e in procinto di sottoporsi all’intervento di protesi d’anca, quali possano essere le attivà sportive compatibili o più semplicemente entro quali limiti si possa praticare del movimento.

Dopo un intervento all’anca effettuato con accesso mininvasivo anteriore, grazie all’assenza del dolore che caratterizzava l’artrosi e ad una ritrovata articolarità, i pazienti più giovani, generalamente più motivati a riprendere attività sportive, tornano gradualmente al movimento. Inoltre, essendo più portati a partecipare attivamente al processo di guarigione la loro ripresa spesso sarà rapida e sorprendente. Ma ciò non vuol dire che i pazienti più anziani non beneficino degli stessi vantaggi, anzi, il beneficio del risparmio di lesioni muscolari è più evidente nel malato meno giovane e meno spontaneamente attivo.

Non sarà necessario apprendere nuovi metodi di flessione verso il basso che mantengano la nuova anca lontana dal pericolo di lussazioni. Il passaggio anatomico inter-muscolare caratteristico della mininvasiva anteriore consente di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione e ciò permette al paziente di poter contare sull’integrità dei motori muscolari, questo a vantaggio di tutti i movimenti e di attività sportive eventualmente praticate.

Jimmy Connors negli anni '70
Jimmy Connors negli anni ’70