Fare sport dopo la protesi d’anca mini invasiva anteriore

L’artroplastica totale d’anca è una delle procedure chirurgiche di maggior successo degli ultimi 30 anni, ma la questione circa l’influenza delle attività del paziente sulla sopravvivenza dell’impianto rimane molto dibattuta.

Con il crescente numero di protesi d’anca, specialmente in una popolazione sempre più giovane, i livelli di attività e le aspettative dei pazienti sono aumentati enormemente. Questo è particolarmente vero per quanto riguarda il ritorno allo sport.

Nuovi materiali e nuovi approcci chirurgici mini invasivi e protocolli di riabilitazione più efficaci offrono alla medicina sportiva e ai pazienti un futuro più attivo e luminoso.
L’intervento di protesi d’anca non deve pregiudicare la pratica di attività sportive, al contrario, tornare in movimento ripristina il corretto funzionamento dei motori muscolari da tempo meno tonici a causa del dolore.

I pazienti ci chiedono spesso quale sia lo sport più indicato a chi ha una protesi d’anca o se possano o meno riprendere una particolare disciplina. Come speso accade è lo stesso paziente che si da una risposta durante la sua guarigione. Nessuno meglio di lui ha la percezione di quali risultati possa ottenere una volta rimessosi “in moto”.

La stessa Hip Society ha prodotto una lista di sport per cosi dire “consentiti” come cyclette, ballo da sala, equitazione, nuoto, tennis doppio, camminata, aerobica e corsa leggera, bicicletta e canottaggio. Ma la lista potrebbe allungarsi ancora con discipline sportive emergenti e di cui solo i pazienti delle ultime generazioni ci porteranno a conoscenza. La discussione resta aperta su sport come sollevamento pesi, sci da discesa, corsa veloce, jazz dancing, pattinaggio sia su ghiaccio che su ruote.

Nel 2018 più di 50.000 persone hanno visitato protesidanca.net per informarsi o richiedere approfondimenti sull’accesso mininvasivo anteriore all’anca, testimoniando quanto sia crescente l’interesse per questo tipo di chirurgia fino a poco tempo fa appannaggio di pochi centri d’eccellenza nel mondo.

Come abbiamo potuto constatare in tuti questi anni, molti dei nostri pazienti hanno ricominciato a fare sport con dei risultati spesso sorprendenti (Cinzia qui sul sito ne è una testimonianza evidente), ma questo resta quindi un argomento molto soggettivo.


L’esperienza del Dr. Cammarano e del Dr. De Peppo (partita nel 2003 al CTO di Roma, 1° centro d’eccellenza in Italia) rappresenta oggi il traguardo che premia chi sin dalle origini ha creduto che le nuove frontiere della protesica dell’anca dovessero innanzi tutto aiutare a ridurre al minimo i danni ai tessuti molli.


protesidanca.net

2 pensieri su “Fare sport dopo la protesi d’anca mini invasiva anteriore

Rispondi