Tornare liberi di muoversi e ballare. Cosa chiedere di più alla propria vita dopo un intervento di protesi d’anca Mininvasiva Anteriore? Ce lo racconta Alessia che a 50 anni ha recuperato pienamente il proprio stile di vita e condivide con noi e chi ci segue le sensazioni di un risveglio felice libero dai dolori che la affliggevano. Tornare al movimento ed a una vita piena deve essere una esperienza meravigliosa e chi meglio di un paziente può raccontarla? Grazie Alessia per il tuo contributo che sarà certamente prezioso per chi come te dovrà affrontare questo percorso.
Migliaia sono le persone che dal 2003 si sono sottoposte ad un intervento di protesi d’anca con accesso mininvasivo anteriore affidandosi alla nostra èquipe. Abbiamo pensato di raccogliere qui alcune loro testimonianze in modo da soddisfare coloro che hanno il piacere di ascoltare dalla loro viva voce le impressioni “a caldo”. La testimonianza di un paziente vale più di 1000 parole.
Alessandra
Antonio
Pietro | Anestesista
Cinzia | Allenarsi nella corsa a 1 anno dall’intervento
Cinzia corre la Race for the Cure a 11 mesi dall’intervento!
Migliaia sono le persone che dal 2003 si sono sottoposte ad un intervento di protesi d’anca con accesso mininvasivo anteriore affidandosi alla nostra èquipe. Abbiamo pensato di raccogliere qui alcune loro testimonianze in modo da soddisfare coloro che hanno il piacere di ascoltare dalla loro viva voce le impressioni “a caldo”. La testimonianza di un paziente vale più di 1000 parole.
Alessandra
Antonio
Pietro | Anestesista
Cinzia | Allenarsi nella corsa a 1 anno dall’intervento
Cinzia corre la Race for the Cure a 11 mesi dall’intervento!
Sergio, dirigente della pubblica amministrazione e sportivo non agonista. A causa di una grave artrosi all’anca sinistra con necrosi della testa femorale evidenziatasi solo 12 mesi prima di questa intervista, ha visto ridursi drasticamente la prospettiva di tornare al piacere di muoversi liberamente.
Eccolo a due mesi dal primo intervento di protesi d’anca mini invasiva, raccontarci le sue impressioni e cosa si prova a riassaporare il piacere di tornare a muoversi liberamente.
Sergio a due mesi dal primo intervento
Di seguito l’intervista di Sergio a 2 mesi dal secondo intervento di protesi d’anca mininvasiva anteriore:
Sergio, 60 anni, corre a 2 mesi dalla seconda protesi d’ancaIl Dr Cammarano a sinistra, e il Dr De Peppo
E’ possibile tornare a correre e fare sport dopo la protesi d’Anca Mininvasiva Anteriore? Chiedetelo a Cinzia. In questo video ci aggiorna sui suoi allenamenti a 6 mesi dal secondo intervento di febbraio 2023. Si allena con target distanza a 8,5 km per poi riprendere le gare a fine 2023.
Sentirsi in forma è una condizione fondamentale sia prima che dopo l’intervento. Ridurre il peso in eccesso in vista di un intervento di protesi d’anca mininvasiva contribuisce enormemente ad una ripresa ancora più rapida rendendo questa esperienza ancora più gratificante.
Migliaia sono le persone che dal 2003 si sono sottoposte ad un intervento di protesi d’anca con accesso mininvasivo anteriore affidandosi alla nostra èquipe. Abbiamo pensato di raccogliere qui alcune loro testimonianze in modo da soddisfare coloro che hanno il piacere di ascoltare dalla loro viva voce le impressioni “a caldo”. La testimonianza di un paziente più di 1000 parole.
Alessandra
Antonio
Pietro | Anestesista
Cinzia | Allenarsi nella corsa a 1 anno dall’intervento
Cinzia corre la Race for the Cure a 11 mesi dall’intervento!
E’ possibile tornare a correre e fare sport dopo la protesi d’Anca Mininvasiva Anteriore? Chiedetelo a Cinzia. In questo video ci racconta la sua esperienza dopo il secondo intervento. Una volta operata la prima anca ha ricominciato a correre. Ma presto anche la seconda anca è peggiorata fino a quando Cinzia ha preso la decisione di operarsi anche dall’altro lato. In questo video a quattromesi dall’intervento ha già ripreso ad allenarsi e vede all’orizzonte nuovegare e di conseguenza nuovi traguardi!
Sentirsi in forma è una condizione fondamentale sia prima che dopo l’intervento. Ridurre il peso in eccesso in vista di un intervento di protesi d’anca mininvasiva contribuisce enormemente ad una ripresa ancora più rapida rendendo questa esperienza ancora più gratificante. Tutto questo unito all’Accesso Chirurgico Mininvasivo Anteriore rappresenta oggi il più alto standard qualitativo nella riabilitazione protesica dell’anca. Per saperne di più visita il sito oppure contattaci per un appuntamento.
CI vediamo presto sul nostro sito per la nuova intervista a Cinzia dopo la seconda protesi! Siamo orgogliosi di avere per testimonial una atleta cosi competente sulla sua disciplina, la corsa. Questo può certamente essere d’aiuto ad altri pazienti che come lei vogliono tornare allo sport anche non competitivo.
Alfredo, 59 anni, ci racconta la storia dei suoi dueinterventi a distanza di tre mesi l’uno dall’altro. Ora, dopo due mesi dalla seconda protesi è pronto a tornare ai suoi sport preferiti come BeachTennis e Padel. Negli ultimi anni la richiesta funzionale da parte di pazienti sempre più giovani è diventata sempre più esigente. Alfredo è un esempio chiaro di quanto la frustrazione dovuta alla sofferenza provocata dall’artrosi ha lasciato il posto ad una sensazione di liberazione dal dolore ed alla prospettiva di tornare al movimento.
Le interviste sono un preziosocontributo che i nostri pazienti mettono a disposizione del nostro pubblico perlopiù formato da altri pazienti che come loro sono in prospettiva di affrontare un intervento di protesi d’anca. La comunicazione tra paziente e paziente è senz’altro più efficace soprattutto in fase preliminare.
L’artroplastica totale d’anca è una delle procedure chirurgiche di maggior successo degli ultimi 30 anni, ma la questione circa l’influenza delle attività del paziente sulla sopravvivenza dell’impianto rimane molto dibattuta.
Con il crescente numero di protesi d’anca, specialmente in una popolazione sempre più giovane, i livelli di attività e le aspettative dei pazienti sono aumentati enormemente. Questo è particolarmente vero per quanto riguarda il ritorno allo sport.
Nuovi materiali e nuovi approcci chirurgici mini invasivi e protocolli di riabilitazione più efficaci offrono alla medicina sportiva e ai pazienti un futuro più attivo e luminoso. L’intervento di protesi d’anca non deve pregiudicare la pratica di attività sportive, al contrario, tornare in movimento ripristina il corretto funzionamento dei motori muscolari da tempo meno tonici a causa del dolore.
I pazienti ci chiedono spesso quale sia lo sport più indicato a chi ha una protesi d’anca o se possano o meno riprendere una particolare disciplina. Come speso accade è lo stesso paziente che si da una risposta durante la sua guarigione. Nessuno meglio di lui ha la percezione di quali risultati possa ottenere una volta rimessosi “in moto”.
La stessa Hip Society ha prodotto una lista di sport per cosi dire “consentiti” come cyclette, ballo da sala, equitazione, nuoto, tennis doppio, camminata, aerobica e corsa leggera, bicicletta e canottaggio. Ma la lista potrebbe allungarsi ancora con discipline sportive emergenti e di cui solo i pazienti delle ultime generazioni ci porteranno a conoscenza. La discussione resta aperta su sport come sollevamento pesi, sci da discesa, corsa veloce, jazz dancing, pattinaggio sia su ghiaccio che su ruote.
Nel 2018più di 50.000 personehanno visitatoprotesidanca.net per informarsi o richiedere approfondimenti sull’accesso mininvasivo anteriore all’anca, testimoniando quanto sia crescente l’interesse per questo tipo di chirurgia fino a poco tempo fa appannaggio di pochi centri d’eccellenza nel mondo.
Come abbiamo potuto constatare in tuti questi anni, molti dei nostri pazienti hanno ricominciato a fare sport con dei risultati spesso sorprendenti (Cinzia qui sul sito ne è una testimonianza evidente), ma questo resta quindi un argomento molto soggettivo.
L’esperienza del Dr. Cammarano e del Dr. De Peppo (partita nel 2003 al CTO di Roma, 1° centro d’eccellenza in Italia) rappresenta oggi il traguardo che premia chi sin dalle origini ha creduto che le nuove frontiere della protesica dell’anca dovessero innanzi tutto aiutare a ridurre al minimo i danni ai tessuti molli.