Protesidanca.net | Vincere 22 Slam forse no ma tornare al Tennis dopo una protesi d’anca si può

Imprese sportive come quelle di Rafa Nadal sono privilegio per pochi, ma tornare a giocare a Tennis dopo un intervento di Protesi d’Anca Mininvasiva Anteriore può essere alla portata di tutti

Quali sono i vantaggi offerti dall’accesso mini-invasivo anteriore?

  • Un più rapido recupero post operatorio poiché permette al chirurgo di lavorare tra i muscoli e i tessuti senza staccarli o tagliarli mantenendoli integri.
  • Minore dolore muscolare = immediata ripresa della funzionalità dell’articolazione
  • Aiuta a prevenire il rischio di lussazioni protesiche mantenendo la nuova articolazione in sede proprio grazie alla conservazione integrale delle strutture muscolari. 
  • Rende minore la perdita ematica intra-operatoria.

 Perché scegliere l’accesso mininvasivo anteriore?

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Perche è una via anatomica che sfrutta l’interstizio tra i muscoli sartorio e retto femorale (medialmente) ed il tensore della fascia lata (lateralmente) per accedere all’anca, senza inciderli o staccarli. 

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Passare tra i muscoli senza inciderli o staccarli

Ogni altro accesso chirurgico all’anca, laterale (freccia azzurra) o postero-laterale (freccia verde) necessita l’incisione o il distacco delle inserzioni muscolari. Un passaggio anatomico inter-muscolare consente invece a chi pratica la mininvasiva anteriore di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione. Tutto questo grazie anche all’impiego di nuovi impianti protesici e strumentari specifici

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Il risultato è una immediata ripresa funzionale e la consapevolezza di avere al loro posto integre, tutte le strutture muscolo-tendinee dell’articolazione. Questo protegge il paziente dal rischio di lussazione insito negli interventi di artroprotesi d’anca e accelera di conseguenza il recupero post-operatorio.

Riprendere la vita di ogni giorno

Dopo ogni intervento chirurgico si apre una nuova fase per il paziente, quella che dal suo punto di vista diventa la più importante: la guarigione.

Ogni sforzo da parte del chirurgo è finalizzato al successo di questa ultima fase che rappresenta l’obbiettivo d’eccellenza che egli si prefigge prima di ogni atto chirurgico. 

Migliaia di casi maturati in quasi vent’anni di esperienza contribuiscono oggi a fare dell’accesso mini-invasivo all’anca una scelta sempre più condivisa, sia da parte dei pazienti che dei chirurghi.

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Per il Prof. Germano Cammarano ed il Prof. Marco de Peppo, la protesica d’anca con accesso mininvasivo anteriore è una realtà suffragata da migliaia di pazienti operati con successo.

Prima struttura in Italia a utilizzarla sin dal 2003

Prima struttura in Italia per numero di pazienti operati

Primo centro di riferimento in Italia dal 2003

 Chirurgia mini invasiva, nuove tecnologie ed una grande esperienza maturata in tanti anni di casi comportano vantaggi concreti. Vieni a conoscerli di persona.

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Il Dr Cammarano a sinistra, e il Dr De Peppo
Se disponete di immagini radiografiche delle vostre articolazioni potete inviarle alla nostra attenzione.
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Se sono in formato tradizionale:

Per potercele fornire è sufficiente fotografarle appoggiandole ad una superficie luminosa, come per esempio lo schermo di un computer purché sia aperto su di una pagina bianca. Dopodiché inviate le foto digitali alla nostra mail:

info@protesidanca.it

Se sono in formato digitale:

Potete semplicemente allegarle sempre alla nostra mail:

info@protesidanca.it


Noi valuteremo il vostro caso e vi risponderemo con un consulto nel più breve tempo possibile.

La più grande casistica in Italia

“PASSARE TRA I MUSCOLI SENZA INCIDERLI O STACCARLI”


Per visite in STUDIO a ROMA chiamare:

Dott. G. Cammarano +39 329 1214372 – ARS Medica 06 362081

Dott. M. de Peppo +39 329 1214439 – ARS Medica 06 362081

INVIATECI LE VOSTRE IMMAGINI RADIOGRAFICHE

INFO@PROTESIDANCA.IT

CONTATTI


Clinica ARS Medica

Approccio anteriore all’anca

Protesidanca.net | La Protesi d’Anca Mininvasiva Anteriore spiegata ai pazienti dai pazienti

Il Dr Cammarano a sinistra e il Dr De Peppo

Da quando è iniziata la nostra avventura nel lontano 2003 con il primo intervento di protesi d’anca mininvasiva anteriore a Roma e in Italia , abbiamo sempre desiderato creare un sito web rivolto ai pazienti che potesse rispondere adeguatamente a molte delle domande che quotidianamente ci sentiamo rivolgere.

Nel 2015 nasce quindi protesidanca.net un blog esclusivamente rivolto alla gente e non ai professionisti. Un portale di comunicazione ricco di contenuti comprensibili a tutti e testimonianze video dei pazienti grazie alle quali migliaia di persone hanno potuto comprendere al meglio ogni aspetto di questa esperienza.

Oggi protesidanca.net conta più di 50.000 visite all’anno, un vero record per un sito che tratta un argomento così specifico. Siamo orgogliosi di aver raggiunto questo risultato che contribuisce ogni giorno ad aggiornare un pubblico sempre più giovane ed esigente su tutte le più avanzate soluzioni atte a risolvere la malattia artrosica dell’anca.

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“PASSARE TRA I MUSCOLI SENZA INCIDERLI O STACCARLI”


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Approccio anteriore all’anca

Scopri il segreto del successo della Protesi d’Anca con Accesso Mininvasivo Anteriore

Migliaia di casi maturati in quasi vent’anni di esperienza contribuiscono oggi a fare della protesi d’anca con accesso mini-invasivo anteriore una scelta sempre più condivisa, sia da parte dei pazienti che dei chirurghi.

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Quali sono i vantaggi offerti dall’accesso mini-invasivo anteriore?

  • Un più rapido recupero post operatorio poiché permette al chirurgo di lavorare tra i muscoli e i tessuti senza staccarli o tagliarli mantenendoli integri.
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  • Aiuta a prevenire il rischio di lussazioni protesiche mantenendo la nuova articolazione in sede proprio grazie alla conservazione integrale delle strutture muscolari. 
  • Rende minore la perdita ematica intra-operatoria.

 Perché scegliere l’accesso mininvasivo anteriore?

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Perche è una via anatomica che sfrutta l’interstizio tra i muscoli sartorio e retto femorale (medialmente) ed il tensore della fascia lata (lateralmente) per accedere all’anca, senza inciderli o staccarli. 

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Passare tra i muscoli senza inciderli o staccarli

Ogni altro accesso chirurgico all’anca, laterale (freccia azzurra) o postero-laterale (freccia verde) necessita l’incisione o il distacco delle inserzioni muscolari. Un passaggio anatomico inter-muscolare consente invece a chi pratica la mininvasiva anteriore di lavorare sull’anca senza effettuare alcun distacco o incisione. Tutto questo grazie anche all’impiego di nuovi impianti protesici e strumentari specifici

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Il risultato è una immediata ripresa funzionale e la consapevolezza di avere al loro posto integre, tutte le strutture muscolo-tendinee dell’articolazione. Questo protegge il paziente dal rischio di lussazione insito negli interventi di artroprotesi d’anca e accelera di conseguenza il recupero post-operatorio.

Riprendere la vita di ogni giorno

Dopo ogni intervento chirurgico si apre una nuova fase per il paziente, quella che dal suo punto di vista diventa la più importante: la guarigione.

Ogni sforzo da parte del chirurgo è finalizzato al successo di questa ultima fase che rappresenta l’obbiettivo d’eccellenza che egli si prefigge prima di ogni atto chirurgico. 

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Per il Prof. Germano Cammarano ed il Prof. Marco de Peppo, la protesica d’anca con accesso mininvasivo anteriore è una realtà suffragata da migliaia di pazienti operati con successo.

Prima struttura in Italia a utilizzarla sin dal 2003

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Primo centro di riferimento in Italia dal 2003

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Il Dr Cammarano a sinistra, e il Dr De Peppo

Per visite in STUDIO a ROMA chiamare:

Dott. G. Cammarano +39 329 1214372 – ARS MEDICA 06 362081

Dott. M. de Peppo +39 329 1214439 – ARS MEDICA 06 362081

protesidanca.net

Sport | Come sta Andy Murray dopo la protesi d’anca?

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Il tre volte campione Slam britannico, Andy Murray, in una recente intervista pubblicata sul sito della BBC dice di non sentire alcuna pressione di tornare al Tennis agonistico dopo il suo intervento di protesi d’anca.

Lo scozzese, 31 anni, dice di sentirsi bene e che finalmente i suoi dolori all’anca sembrano finiti ed il recupero procede per il meglio. Addirittura ha confessato di aver scambiato qualche colpo a tennis stando fermo senza muoversi troppo ed è andata tutto bene.

“Nessuno mi pressa per tornare a giocare, ma se il mio corpo me lo permetterà, ci proverò.”

Intervistato in occasione della Maratona di Londra, dove è stato il cerimoniere ufficiale, Murray ha detto che l’anca sta bene, non sente dolore ma solo un pò di debolezza muscolare a causa dell’incisione chirurgica.

“Non soffro più per il dolore, sono felice e mi godo la vita”

L’ex numero uno del mondo Murray ha giocato tra varie sofferenze e l’ultimo suo torneo ufficiale agli Australian Open lo scorso gennaio, dove è stato battuto da Roberto Bautista Agut nel primo turno.

Come molti sanno prima del torneo dichiarò, in una drammatica conferenza stampa, di ritirarsi al massimo dopo Wimbledon ma che in ogni caso, dato il peggioramento delle condizioni dell’anca,  gli Australian Open sarebbero potuti essere il suo ultimo evento e così fu.

Murray si è sottoposto ad un intervento di protesi d’anca il 28 gennaio scorso. Nessun giocatore professionista nel singolare Atp ha mai giocato con una protesi con l’unica eccezione per Bob Bryan che è rientrato a competere nei doppi cinque mesi dopo l’intervento all’anca subito nel 2018.

La madre di Murray, Judy, ha dichiarato di essere “cautamente ottimista” sul ritorno all’azione del figlio “forse quest’estate”.


Passare tra i muscoli senza inciderli o staccarli
Protesi d’anca mini invasiva anteriore 
A Roma dal 2003 il primo centro d’Eccellenza in Italia

protesidanca.net


 

 

Record | 2018: protesidanca.net raggiunge 50.000 visitatori

IMG_3399Il 2018 ci ha visto raggiungere le 50.000 visite in un anno. Un traguardo che premia chi sin dalle origini ha creduto che le nuove frontiere della protesica dell’anca debbano innanzi tutto aiutare a ridurre al minimo i danni ai tessuti molli. Grazie a tutto il pubblico di protesidanca.net!

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Il Dr Cammarano a sinistra, e il Dr De Peppo

Roma | Il Dott. Cammarano, il Dr De Peppo e l’accesso mininvasivo anteriore all’anca

Per la Divisione di Ortopedia Generale del CTO di ROMA diretta dal Dott. Germano Cammarano, la protesica d’anca con accesso mininvasivo anteriore è una realtà suffragata da migliaia di pazienti operati con successo.

  • Prima struttura in Italia a utilizzarla sin dal 2003
  • Prima struttura in Italia per numero di pazienti operati
  • Primo centro di riferimento in Italia dal 2003

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L’equipe del Dott. Cammarano del CTO di ROMA è oggi custode di una ragguardevole esperienza maturata in 15 anni di  casistica che premia chi sin dalle origini ha creduto che le nuove frontiere della protesica dell’anca dovessero innanzi tutto aiutare a ridurre al minimo i danni ai tessuti molli.

Questo consente oggi di controllare meglio il dolore post-operatorio, accelerare la riabilitazione e permettere ai pazienti di recuperare il loro stile di vita più rapidamente. Tutto ciò, unito a nuovi impianti protesici, tecnologie innovative e strumentari specifici, permette oggi di eseguire routinariamente centinaia di interventi mini-invasivi ogni anno.


Per visite in STUDIO a ROMA chiamare:

Dott. G. Cammarano +39 329 1214372 – Studio  06 8551948

Dott. M. de Peppo +39 329 1214439 – Studio  06 362081

Per visite al CTO di ROMA chiamare:

CUP regionale 8003333


 

Protesi d’Anca | Passare tra i muscoli senza inciderli o staccarli


L’accesso mininvasivo anteriore all’anca. Una realtà affermata.

Per laDivisione di Ortopedia Generale del Dott. G. Cammarano del CTO di Roma, la protesica d’anca con accesso mininvasivo anteriore è una realtà suffragata da migliaia di pazienti operati con successo.

  • Prima struttura in Italiaa utilizzarla sindal 2003
  • Prima struttura in Italiaper numero di pazienti operati
  • Primo centro di riferimentoin Italia dal 2003

15thAnniversary-1-570x227

L’equipe del Dott. Cammarano del CTO di Roma è oggi custode di una ragguardevole esperienza che premia chi sin dalle origini ha creduto che le nuove frontiere della protesica dell’anca dovessero innanzi tutto aiutare a ridurre al minimo i danni ai tessuti molli.

Questo consente oggi di controllare meglio il dolore post-operatorio, accelerare la riabilitazione e permettere ai pazienti di recuperare il loro stile di vita più rapidamente. Tutto ciò, unito a nuovi impianti protesici, tecnologie innovative e strumentari specifici, permette oggi di eseguire routinariamente centinaia di interventi mini-invasivi ogni anno.

Per visite in STUDIO chiamare:

Dott. G. Cammarano +39 329 1214372 – Studio  06 8551948

Dott. M. de Peppo +39 329 1214439 – Studio  06 362081


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MoneyGram Award | Marie Terese è l’imprenditrice immigrata dell’anno

La premiazione al MoneyGram Award

Da “la Repubblica.it”

Marie Terese Mukamitsindo fuggì dal Ruanda con i figli 22 anni fa, per finire in un container al freddo alle porte di Roma. Gestisce una cooperativa che ospita oltre 800 migranti. “La gente è impaurita, impoverita, è diventata ostile. Un tempo era più accogliente. Quando mi è arrivato il foglio di via, tra chi mi conosceva partì una raccolta firme per farmi avere i documenti”

ROMA – Marie Terese è partita senza valige, senza risparmi, con solo i figli piccoli in braccio. È fuggita dal Ruanda, ha attraversato un intero continente, ha dormito per mesi in un container ghiacciato alle porte di Roma, ha avuto il foglio di via, per due anni è stata “invisibile” e senza documenti. Ma non si è arresa. Oggi Marie Terese dà lavoro a 159 persone, tra assistenti sociali, psicologi, mediatori culturali, di cui ben 147 italiani, accoglie nei suoi centri 800 richiedenti asilo e ha vinto il MoneyGram Award come imprenditrice immigrata dell’anno.

La storia di Marie Terese Mukamitsindo comincia nel 1996 quando atterra a Fiumicino con tre figli di 5, 8 e 17 anni. La famiglia si è lasciata alle spalle la guerra civile in Ruanda, è arrivata in Tanzania e da lì è volata in Italia. I primi tempi sono difficili: Marie Terese e i sui figli finiscono in un centro d’accoglienza improvvisato vicino a Fregene: Dormivamo in un container freddissimo, poggiato a terra. Le docce erano distanti dieci minuti a piedi e l’acqua sempre ghiacciata. Dopo qualche mese mi ragiunse anche il mio quarto figlio”. La donna non ha il permesso di soggiorno e riceve il foglio di via: deve lasciare l’Italia. Ma non mancano i ricordi positivi: “Oggi la gente è impaurita, impoverita, ostile ai migranti. Un tempo era più accogliente. Quando mi è arrivato quel foglio di via ero a Sezze, in provincia di Latina. Molti cittadini, che avevano imparato a conoscermi, proposero di fare una sottoscrizione e andare in questura per farmi avere i documenti”.

Finalmente nel 1998 Marie Terese ottiene l’asilo. Lavora coma badante, riesce a farsi riconoscere la laurea e si iscrive all’albo degli assistenti sociali. Nel 2001 realizza il suo primo progetto di accoglienza per donne sole con bambini. Poi nel 2004, con l’aiuto dell’Unhcr e della Comunità europea, apre a Sezze la cooperativa Karibu, con lo scopo di offrire ai richiedenti asilo accoglienza e opportunità di lavoro. L’anno dopo festeggia la cittadinanza italiana. “Oggi tutti i miei figli sono italiani e sarebbe giusto che chiunque nasca e cresca qui lo sia: per questo quella dello ius soli era una riforma necessaria”. Oggi la cooperativa di Marie Terese tra case per minori e centri Sprar ospita oltre 800 migranti, con laboratori di lingua, corsi di cucina e di cucito, “perché l’assistenzialismo senza educazione è inutile”.


Un privilegio aver avuto Marie Terese tra i nostri pazienti e aver potuto dare un nostro piccolo contributo pubblicando la sua intervista.


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News | FDA conferma che le protesi d’anca metallo-metallo possono causare danni ai tessuti molli e osso

Recenti comunicazioni provenienti dall’FDA (Food and Drug Administration USA) confermano che le protesi d’anca metallo-metallo possono causare danni ai tessuti molli, alle ossa e quindi mobilizzazione dell’impianto.

Gli impianti metallo su metallo (testa metallica che articola su cotile metallico) sono stati introdotti sul mercato nell’ottica di una soluzione il più durevole possibile, ma sono diventati causa di preoccupazione a seguito delle reazioni agli ioni metallici che si sviluppano nel corpo.

Negli ultimi anni la tendenza mondiale si è attestata all’uso di impianti con ceramica-ceramica o ceramica-polietilene. Tali soluzioni, suffragate da un larghissimo follow-up, si sono dimostrate le più affidabili e le aziende del settore hanno ulteriormente migliorato questi materiali rendendoli ancor più durevoli.

Fonte: Opnews